Chiudono, smantellano, riaprono, richiudono, rismantellano. E riaprono: quelli che ti tolgono i peli per sempre, quelli che ti fanno le unghie, quelli che fanno il sushi, perlopiù “falso” perché fatto in realtà da cinesi. Una quantità impressionante, anche a poche centinaia di metri l’uno dall’altro. Per dovere di cronaca, l’ultimo trapanamento di muri ha portato al curioso nome di This is not a sushi bar. Forse per prendere le distanze. Non troveremo più un falegname, un fruttivendolo, un qualcuno dove comprare una giacchetta. Gli spostamenti mattutini non portano consiglio ma osservazioni, talvolta pensieri lugubri. Come questo milanese prossimo venturo: glabro, con unghie affilate e ingozzato di sushi. Una specie di alieno da Area 51. Chiedo a Dario se può dare forma a questa mia inquietudine. Non è la prima volta che lo fa, di assecondarmi, persino la capretta di Heidi, bontà sua. E gli riesce sempre tutto così bene.
Non è vero, la capretta non ti era piaciuta! (e peggio il cane…)
Invece più sono brutti, più mi vengono belli 😀
Bah, sempre esagerare. Al cane avevi solo fatto gli occhi da lupo cattivo, ma la capretta mi era piaciuta. E questo è elegante, se lo vede qualche sciusciaro (quello del pesce, non quello di De Sica) del fascion te lo compra.
Che tu possa essere profetica come il tuo celebre antenato!
Cristoforo? Se davvero ci sono stati prima i vichinghi, è meglio risalire alla fonte con le profezie 🙂
vai bene anche come vichinga… per la posizione geografica, intendo 😉