Les fleurs du bien

A costruire una casa ci vuole almeno un anno, a distruggerla pochi minuti, una settimana, suppongo, se contiamo anche il tempo di posizionamento della dinamite. Anche per gli alberi è così. Persino un computer costruito alla velocità della luce da qualche asiatico si rompe con i pochi secondi di una martellata. Quindi distruggere è molto più facile che costruire. La cosa vale anche per i pensieri. Generare un pensiero propositivo, costruttivo richiede molta più capacità e tempo che abbattere le idee altrui. Anche la comicità spesso non si basa sulla costruzione di una battuta originale ma sul prendere di mira qualcuno. Pensare positivo costa, c’è anche il rischio di non riuscirci proprio, e quindi prevale la tendenza alla demolizione. La demolizione ha una connotazione negativa, restarne immersi contagia e incarognisce. Capita spesso anche a me di voler venire qui e attaccare a sproloquiare su qualcosa o qualcuno, la cosa il più delle volte mi diverte pure ma alla lunga non fa bene. E quindi oggi non lo faccio.
A me piacciono i fiori e così ogni tanto me li compro. Con le piante non sono molto brava, mi dimentico di dargli da bere, non capisco mai se vogliono il freddo o il caldo. Ho fatto morire anche l’erica, per quanto l’abbia amata e nutrita e messa all’ombra e dato una quantità industriale di acqua. Niente, ormai l’ho capito, quella sta bene solo nel Regno Unito, ha fatto la sua personale Brexit. Ma i fiori, li faccio durare anche un mese. Una volta sono tornata dove avevo comprato delle rose e con un sorriso gli dico: sa che hanno quasi un mese? Quello mi risponde: ma non venga a raccontarmele, figuriamoci se durano così tanto. Dimostrazione della teoria creazione/distruzione di cui sopra. Ci ho messo un mese per costruire quello che per me era un complimento e lui ci ha messo un secondo a disfarlo. Non parlo insieme ai fiori ma li guardo.

Di questi ho pensato: se ci vestissimo noi con questi colori sembreremmo dei pagliacci, guarda invece loro come stanno bene. E guarda il dentro, una perfezione assoluta.

Anche la natura a volte è incarognita forte e non è che è sempre colpa nostra, però quando ci si mette (secoli?) quanto è bella.

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