Perle di saggezza per joggers d’assalto

Parco delle cave, Milano

Parco delle cave, Milano

Facevo jogging sulla Quinta Strada, nel quadro di un programma di fitness teso a ridurre la mia aspettativa di vita a quella di un minatore ottocentesco (Woody Allen)

Tra un acquazzone e l’altro, qualche giorno di sole si riesce ad averlo anche costassù. Giorni di sole, giorni di parchi: di panchine e prati per i più pigri, di passeggiate per i moderati, di jogging furioso per i fondamentalisti. E sono questi che provocano dolore a vederli. Viene il dubbio che fu la stessa sensazione ad armare la penna di Thomas Stearns Eliot quando definì aprile il mese più crudele. Una mattina all’improvviso arriva il sole, la temperatura è salita di colpo di 10 gradi, bisogna togliersi qualche cappottone di dosso ed ecco che si accorgono di non avere il fisico di Demi Moore in Striptease o quello dell’Alessando Gassman dei calendari. Non ce l’hanno mai avuto e non lo avranno mai, ma fa niente, bisogna pur avere una meta nella vita.

E quindi eccoli alla conquista del parco e del tempo perduto con furiose sessioni di jogging. Paonazzi in volto, respiro corto, inciampano nei loro piedi per stanchezza o postura sbagliata, si trascinano sull’asfalto fino al limite della sopravvivenza.

Li riconosci anche quando ti arrivano da dietro: ciabattare di scarpe e ansimare rantolante. Se ami la fantascienza ti puoi immaginare un alieno incolloso che ti insegue lasciando scie di bava per terra. Se ami il thriller, penserai all’efferato psicopatico dal respiro mozzo. Se preferisci i serial ospedalieri americani, puoi metterti a correre con un immaginario carrello e urlare: lo stiamo perdendo! Ma se semplicemente ami il tuo prossimo, vorresti dirgli: fermati, ti stai solo facendo del male!

Per favore, cercate informazioni sulla posizione delle braccia, spalle, gambe da tenere quando si corre: scarica la fatica, la tensione ed evita contratture e distorsioni. Imparate a respirare e non passate improvvisamente dalle pieghe del cuscino stampate in faccia ai 5 chilometri di corsa. Se vi prende il timore reverenziale a chiedere consigli a quei vostri superbi antagonisti muniti di cardiofrequenzimetro, contapassi, i-Pod (gli capiterà mai di infilarsi il contachilometri nell’orecchio?) che vi sorpassano leggiadri in tutina baciando il terreno con grazia, cercatele altrove, le informazioni, ma fatelo. Fatelo per noi compassionevoli moderati che vorremmo goderci le passeggiate senza orrore e spaventi. E fatelo anche per i pigri, naturalmente, che nel compiere l’estenuante sforzo di accavallare l’altra gamba vi guardano con “viva e vibrante soddisfazione” dal basso della loro panchina, nella consapevolezza di essere i detentori del segreto della felicità.

6 thoughts on “Perle di saggezza per joggers d’assalto

  1. benedetto l’inventore, non del jogging, ma dei blog, cosa che ti permette di pubblicare i tuoi reportage deliziosi! condivido ovviamente tutto (in particolare le ultime righe) e aggiungo un dettaglio: a me sconvolge quell’aria tesa, cupamente concentrata, da “devo, DEVO dimostrare che posso farcela!” che è la quintessenza della disperazione dantesca.
    in 6 anni, qui a Perugia ne avrò visti 3 – a dir tanto – con un’aria da “oh, eccomi qua che faccio la mia corsetta, che bellezza, op op op!”

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