Piccole meraviglie a Calolziocorte e Olginate

Calolziocorte è un paese a pochi chilometri da Lecco. Decido di andarci perché anch’esso vanta un lago, un laghetto a dir la verità, e perché al contrario di Lecco è una destinazione sconosciuta. La stazione sul sito dei treni e sulle mappe si chiama Calolziocorte-Olginate, solo la stazione medesima riporta l’unico nome Calolziocorte, forse per un’orgogliosa resistenza all’unione o forse più semplicemente perché Trenord non ha voglia di aggiornare i cartelli. Pensare che la cosa possa portare un po’ di dubbi in chi giunge lì per la prima volta non è contemplato.

Come già successo altre volte, mi trovo in un luogo senza indicazioni e con pochi esseri umani. Non mi resta che seguire la deduzione empirica che l’acqua “ferma” sta verso il basso. Arrivata allo specchio d’acqua che prende il nome di lago di Olginate, formato dall’Adda, vedo che è la pacchia dei ciclisti. Il lago è completamente circondato da una pista ciclabile, e quindi anche pedonabile.

Calolziocorte 1

Ci sono luoghi che si possono definire modesti, è il caso di questi due paesi gemelli, ma sono pur sempre la dimostrazione che anche con un breve viaggio di mezza giornata ti porti a casa qualcosa che non sapevi.

Calolziocorte-bario

Un ponte trafficato ma dotato di corsia pedoni attraversa l’Adda e porta da Calolziocorte a Olginate.

Calolziocorte Ponte

La corsia è in realtà composta da grate che danno direttamente sull’acqua. Memore delle vertigini già provate una volta su queste diavolerie inventate per stoici ciclisti e pedoni, evito di guardare in basso e solo brevemente di lato, un portamento elegante, insomma, sperando di non doversi attaccare alla sponda per ritrovare la trebisonda. Raggiungo Olginate e non posso fare a meno di ridere, quasi silenziosamente ma inevitabilmente. Nonostante i suburbani ogni mezz’ora, nonostante non ci siano quasi più confini fatti di terra, Milano resta una perigliosa realtà di gangster meritevole di strillone.

Olginate 2

Continuo il mio tour.

Olginate Villa dAdda Sirtori CartelloOlginate Villa dAdda Sirtori 1Olginate Villa dAdda Sirtori 2

Un palazzone particolare ma a cui non stavo dando molta attenzione, in realtà un custode di memoria.

Olginate ex filanda

È un ex filanda dell’800 che, come da didascalia, «produceva 17.000 chili di seta finissima l’anno, fermata negli anni Trenta a causa della crisi economica del 1929, dall’avvento della seta artificiale (raion) e della concorrenza della seta greggia giapponese».

L’aria fine della Brianza si è dissolta, o nei tempi di effetto serra che ormai siamo costretti a vivere da anni o nell’afa che nemmeno le montagne riescono a dissipare o forse perché è il microclima proprio dei fiumi. Mi butto giù su una panchina all’ombra e mi abbiocco come un vecchietto. E poi riparto.

Calolziocorte-Olginate 2

La camminata è lunga, il caldo persiste, soprattutto quando il sentiero si allontana dall’acqua e costeggia da vicino i campi ma la circumnavigazione si compie, il cerchio si chiude sul ritorno a Calolziocorte.

Calolziocorte-Olginate

Ed è da questo giro che scopro un vero gioiello: il santuario di Santa Maria del Lavello,

Santa Maria del Lavello 1

Santa Maria del Lavello 3

con i resti sotterranei della prima chiesa romanica

Santa Maria del Lavello 2

L’affresco di fine 1400 inizio 1500 Annunciazione

Annunciazione

quello di fine 1400 (ex voto) Madonna in trono con bambino e donatori

Madonna in trono con bambino e donatori

Ciò che resta dell’abito della Madonna

Santa Maria del Lavello Reliquie

Tra gli usi di queste reliquie, commovente la spiegazione: «Durante le due Guerre Mondiali, le “reliquie” vennero prelevate dai militari destinati al fronte per implorare il ritorno.»

Ed eccomi di ritorno alla Stazione Garibaldi. Il tunnel è completamente ricoperto di murales. Nella maggior parte che non incontra il mio gusto, trovo i miei preferiti.

Murales Garibaldi 1Murales Garibaldi 2

 

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