Là dove il Po diventa mare

Ma prima… Ravenna

Ravenna è Patrimonio dell’umanità per la sua arte del mosaico. Ed è effettivamente un tripudio di mosaici (tanto da farci anche qualcosa di simile).

4213 RavennaMi sembra giusto aggiungere che è anche una città intelligente: centro storico pedonalizzato, indicazione dei monumenti ovunque, piste ciclabili che conducono fuori città.

4291 Ravenna piazza del Popolo4153 Ravenna piazza del Popolo4185 Ravenna4195 Battistero degli Ariani RavennaParto dal sito un po’ più defilato rispetto alle basiliche e chiese più note, la Domus dei Tappeti di pietra, ospitata all’interno della chiesa di Santa Eufemia: quattordici ambienti mosaicati di una casa privata bizantina del V-VI secolo scoperti per caso durante alcuni lavori.

4210  Domus dei Tappeti di Pietra Ravenna 4204 Domus dei Tappeti di Pietra Ravenna 4208  Domus dei Tappeti di Pietra RavennaProseguo con il sito che accoglie la Basilica di San Vitale e il Mausoleo di Galla Placidia.

4201 San Vitale Ravenna4217 San Vitale Ravenna4218 Mausoleo di Galla Placidia RavennaLa basilica è splendida ma il mausoleo è qualcosa di unico. Gode di quella particolare condizione che contraddistingue anche, ad esempio, la Cappella degli Scrovegni di Giotto a Padova e la Sala dei Giganti di Palazzo Te a Mantova: con tanta bellezza racchiusa in uno spazio limitato si prova la sensazione stordente di trovarsi dentro all’opera.

4224 Mausoleo di Galla Placidia Ravenna 4220 3 Mausoleo di Galla Placidia Ravenna 4220 4 Mausoleo di Galla Placidia Ravenna 4220 Mausoleo di Galla Placidia Ravenna 4221 Mausoleo di Galla Placidia Ravenna 4223 Mausoleo di Galla Placidia RavennaBasilica di San Vitale

4241 Basilica di San Vitale Ravenna 4235 Basilica di San Vitale Ravenna 4237 Basilica di San Vitale Ravenna 4238 Basilica di San Vitale Ravenna Altri due capolavori sono il Battistero Neoniano

4227 Battistero Neoniano Ravennae il Battistero degli Ariani

4194 Battistero degli Ariani Ravenna4193 Battistero degli Ariani RavennaAnche il Battistero Neoniano fa parte di un sito ad “alta concentrazione d’arte”: vicinissimi la Cappella di Sant’Andrea e il Museo Arcivescovile che la ospita («non si possono fare foto», mette le mani avanti il giovane guardiano e io obbedisco) e il Duomo. Sebbene basilica metropolitana e di un certo pregio, quasi sparisce a confronto delle altre chiese.

Ma Ravenna è famosa anche per accogliere i resti mortali di Dante Alighieri. Ricorrendo poi il 750mo anniversario della sua morte, la città si prepara a vari eventi. Tra i quali quello poco culturale ma pur sempre indispensabile nel quale sono incorsa io: le grandi pulizie. La tomba è occupata all’interno da una signora col mocio che lava il pavimento e da un signore arrampicato sulla scala che si occupa dell’esterno. Decido quindi di tornare un’altra volta, anche perché, ennesimo sito, ne vale la pena: chiesa di San Francesco, tomba di Dante e chiostri francescani tutto insieme.

4154 Ravenna San Francesco4157 Ravenna San Francesco4158 Ravenna ex Tomba Dante4161 Ravenna Chiostri francescani4296 Chiostri francescani Ravenna

4295 Tomba Dante RavennaTomba Dante RavennaE a proposito… si è avverato un sogno?

100_4245Nel mio primo pomeriggio a Ravenna il vagabondare senza meta mi porta alla splendida chiesa di Santa Maria in Porto,

4167 Santa Maria in Porto Ravenna4169 Santa Maria in Porto Ravenna4172 Santa Maria in Porto Ravennaall’edificio del VI-VII secolo di San Salvatore Ad Calchi

4173 San Salvatore Ad Calchi  Ravenna4176 San Salvatore Ad Calchi  Ravennaa Sant’Apollinare Nuovo, dove tornerò perché, anche qui,

4177 Sant Apollinare Nuovo Ravenna4180 Sant Apollinare Nuovo Ravenna4288 Sant Apollinare Nuovo Ravennai mosaici valgono veramente la visita.

4287 Sant Apollinare Nuovo Ravenna 4281 Sant Apollinare in Classe Ravenna 4282 Sant Apollinare Nuovo Ravenna 4285 Sant Apollinare Nuovo RavennaÈ tempo però di lasciare il sicuro centro storico e di volgere le scarpe verso Sant’Apollinare in Classe: Classe è una frazione e sta appunto fuori. I dintorni di Ravenna sono la pianura più sparata e tra campi e il quasi nulla sorge la basilica.

4247 Sant Apollinare in Classe Ravenna

4248  Sant Apollinare in Classe Ravenna

4281 Sant Apollinare in Classe Ravenna 4249 4250 Sant Apollinare in Classe Ravenna 4252 Sant Apollinare in Classe Ravenna 4253 Sant Apollinare in Classe RavennaSu consiglio dell’albergatore, decido di unire la visita a Sant’Apollinare all’Antico Porto di Classe. Già, perché Ravenna in epoca romana era un importantissimo porto, i sedimenti in seguito l’hanno fatta arretrare di circa 9 chilometri dal mare. Anche l’autista un po’ distratto fa arretrare me di circa 4 chilometri, ma questa non è Storia.

4260 Antico Porto di Classe  Ravenna 4261  Antico Porto di Classe  Ravenna 4262  Antico Porto di Classe  Ravenna 4266  Antico Porto di Classe  RavennaOltre alla rovine, qui mi trovo al cospetto di questo strano animaletto mai visto prima. Lancio un appello perché qualcuno mi illumini sul suo nome.

4268  Antico Porto di Classe  RavennaCi sono luoghi, come questo antico porto, il cui valore storico è incalcolabile ma si potrebbe restare un po’ delusi da quello estetico. È il caso anche del Mausoleo di Teodorico.

4273 Mausoleo di Teodorico Ravenna4276 Mausoleo di Teodorico Ravenna

Però le persone che magari incontri per arrivarci o i luoghi on the way ne valgono la pena.

4270 Rocca Brancaleone Ravenna4278 Darsena Ravenna4279 Darsena Ravenna4280 Darsena RavennaSicuramente è valsa la pena scambiare ogni sera quattro chiacchiere con il receptionist che mi ha invitato a tornare per il 2019, quando aprirà il Museo Byron. Avevo visto una targa che ricordava di un suo periodo trascorso a Ravenna ma non conoscevo la storia di amore e rivoluzione che mi è stata raccontata.

Il sole se n’è quasi andato, sto salutando Ravenna, domani sarà altro. Gli ultimi passi mi portano davanti a una targa.  “Devastante follia”… me ne resto lì un po’ a pensare, a questi tempi bui, a queste parole che, purtroppo, sembrano drammaticamente non essersi chiuse per sempre nel 1945.

100_4292Il Delta del Po

Non ho deciso io questa meta, è stata lei a chiamare me. Perché un padano prima o poi deve andare a vedere dove tutto comincia ma non vuole ritrovarsi tra corna celtiche e ampolle e allora va dove tutto si trasforma? Forse. O perché è un luogo naturalistico? Molto più probabile. Comunque fuori dalla città e dentro la natura, che è poi la cosa che mi rende più felice. Porto Garibaldi, Garibaldi, Anita e la sua triste fine tra le paludi.

4301 Porto GaribaldiE quindi via, a caccia delle motonavi. La Dalì risponde all’appello e la prima gita si fa alle Valli di Comacchio. Tra saline, barconi, capanni, reti, allevamenti di vongole e cozze, aironi cinerini, cavalieri d’Italia, garze, garzette, avvistamento di fenicotteri rosa (mica tanto rosa a dir la verità), la nave scivola via in un paesaggio insolito e affascinante. Sottofondo musicale, per fortuna molto discreto, rigorosamente romagnolo. Il capitano Nicola narra storie di uomini e acqua. Mi resta in mente Valle Fattibello, perché lì i pescatori potevano lavarsi e tagliarsi i capelli. All’ora dell’“happy hour” Calid (mica tanto romagnolo) serve un allegro fritto misto.

4330 Delta Po4335 Valli Comacchio4340 Valli Comacchio4342 Valli Comacchio4343 Valli Comacchio4355 Valli Comacchio4356 Valli Comacchio4364 Valli Comacchio

4363 3 Valli di Comacchio 4351 Valli di Comacchio 4353 Valli di Comacchio 4357 Valli di Comacchio 4363 1 Valli di Comacchio 4363 2 Valli di ComacchioIl giorno dopo è Po di Goro, Po di Gnocca (sic), Sacca degli Scardovari, con tappa a terra all’Isola dell’Amore.

4369 Delta Po4372  Delta PoQui lo sbalzo termico tra il vento marino e l’afa della zona paludosa per un attimo piega le gambe. È un paesaggio strano, quasi non sembra appartenere alla Terra se non fosse per una macchina da lavoro che in lontananza sbuffa fumo scuro. In ogni caso lì senti la trasformazione, il fiume diventa mare, il mare si insinua nel fiume.

4378  Delta Po4379 Isola dell Amore4380 Isola dell Amore4381 Isola dell Amore4382 Isola dell AmoreNessuno dei gitanti ritarda di un secondo la risalita: nel nulla monta l’ansia da abbandono.

4382 Isola dell AmoreUn moncone sorgente dall’acqua parla di qualcosa di strano.

4388 Po di Goro4391 Po di GoroSiamo nel ramo di Goro, l’immensa distesa di acqua non era lì, fino agli Sessanta, era dentro il suo corso finché l’alluvione non l’ha portata fuori sommergendo paesi e campagne, quel pezzo di edificio è l’unica cosa rimasta.

4392 Delta Po4393  Delta Po4396  Delta PoLa Dalì si incunea poi tra le canne e si ferma, è ora di pranzo.

4402  Delta Po4398  Delta Po4401 3 Delta Po 4401 1 Delta Po 4401 2 Delta PoCalid mi assegna il posto accanto a una famiglia di romeni, la ragazza è attratta dal mio andare in solitaria e parla con me, parla di Transilvania e Dracula. Oh, Transilvania, prima o poi mi piacerebbe venirci, dico. Scrivimi, risponde, e ti do tutte le informazioni che vuoi. Tata, papà in romeno, apprendo.
Dopo pranzo l’allegria è ancora più accesa. Dalla signora milanese che una volta all’anno molla la famiglia per tagliarsi un viaggio su misura a quella di Almese, in Piemonte, il paese di Luca Mercalli. Davvero? dico, ma è uno dei miei miti! Sarà il la per trascinarmi in un discorso sulla Val di Susa, i laghi di Avigliana, il riciclo, l’orto biologico e così via. Il marito torinese intenditore dei segni esoterici sparsi per la città la richiama al dovere di mamma. Ma poi torna e con incredibile memoria riprende: dunque, stavamo dicendo. All’arrivo è tutto uno scambiarsi di saluti e sento qualcuno, lì sul molo, che dice: devono proprio essersi divertiti.

Nel mezzo delle due gite c’è Comacchio, la piccola Venezia, paese delle anguille (carissime!), di Trepponti

4302 Trepponti Comacchio4309 Trepponti Comacchioe di altre attrattive…

4304 Comacchio4308 Comacchio4311 Comacchio4329 Comacchioe anche di cose imbarazzanti come le anatre finte, che io ovviamente ho capito essere finte solo dopo essermi lasciata andare ad imbarazzanti tentativi di approccio.

4322 ComacchioMi dirigo nel centro e decido di non seguire la rotta indicata, non subito. La strada mi porterà a curiosità…

ci saranno stati delle sedute consiliari in merito? E non vorremo mica celebrare la lana in un paese di pesca?

4312 ComacchioCome a scuola… Presente!

4314 Comacchioe come se non bastassero gli sms che irrompono da lontano nel mio cellulare mettendomi in guardia sugli uomini-pesce di Lovecraft

4326 Comacchio Pupi Avatie a un piccolo gioiello. La facciata diroccata, unica cosa rimasta, del monastero dei Santi Mauro e Agostino. Gli alberi l’hanno ormai dominata e il sole passa attraverso a quelle che erano le finestre.

4320 monastero dei Santi Mauro e Agostino4319 monastero dei Santi Mauro e Agostino4318 ComacchioE poi c’è il mare di Porto Garibaldi. L’Adriatico non mi ha mai emozionato. Non blu intenso, niente scogli contro cui impazzare, troppo fermo, per nulla selvaggio. Ma comunque è mare e la distesa di sabbia, ormai semivuota nel primo autunno, è bella. Me ne sto lì a guardarla con in testa  tutto l’armamentario di canzoni che celebrano il mare.

Porto Garibaldi spiaggia 1Porto Garibaldi spiaggia 2Porto Garibaldi spiaggia 3It’s a long long way to Ferrara

Il mio viaggio avrebbe dovuto proseguire verso Ferrara e Bologna ma il maltempo mi ferma. Vittima dell’italica inefficienza dei mezzi di trasporto e della mia dabbenaggine, in assenza del pullman ufficiale mi ritroverò trasportata di pulmino in pulmino, sotto una pioggia scrosciante, in piena pianura, e a chi la conosce la pianura fa paura perché sa che non c’è niente di più isolato. Quando piove, poi, nemmeno un trattore su cui contare. Temo da un momento all’altro che l’autista mi lasci sul ciglio di un fosso ma la prima meta arriva. È la stazione di Codigoro. Niente orari, niente bagno, nessun personale di servizio, solo un ragazzo di incerta nazionalità che prima mi dice che non parla italiano e poi, come a cercare conforto nell’unica forma umana esistente in quel momento, mi chiede se parlo inglese. Io invece mi chiedo che cosa ci faccia uno straniero lì. Una specie di littorina arriva come un raggio di sole a darci speranza. La parola Ferrara sembra quasi agire da phon sul nostro fradiciume. In un vagone di quarta classe mi domando perché non sono più attenta e perché ogni tanto devo ritrovarmi in queste situazioni.

Codigoro stazionePerché se no quando mai avresti saputo che esiste Codigoro?, mi rispondo. Un gruppetto di galline lungo i binari accende la mia curiosità. Siamo prossimi alla stazione di Massafiscaglia. Hai mai visto delle galline da stazione? No. Hai mai sentito nominare Massafiscaglia? No. Ecco, è per questo che a volte deragli.

A Ferrara non posso farne a meno: con immensa dignità appoggio la valigia per terra, ne estraggo un paio di calze asciutte e cambio le scarpe da tennis con i sandali. Non che l’opera di disprezzo verso me stessa cessi: ti cambi in stazione come una barbona e vai in giro coi sandali con le calze come una tedesca. Va bene, ok, me ne torno a Milano. E Bologna? A Bologna c’è un po’ di sole ma si vede che non durerà. Non ci provare! Ok, dopo “solo” nove mezzi di trasporto sarà casa.