Racchiusi in un libro il corpo e l’anima

corpoanima

Nella migliore tradizione letteraria stile Snoopy, l’incipit potrebbe essere “Era una notte buia e tempestosa”. Ma è piuttosto difficile dare una connotazione gotica a una serata milanese, in un orario e in un periodo dell’anno in cui la città è affollata di gente che esce dal lavoro e dagli irriducibili dello shopping. L’unico aspetto climatico a cui si può fare riferimento è il gelo, quello umido e insopportabile della Bassa, che nemmeno l’ossessa moltitudine di via Torino riesce a mitigare. Di tempestoso c’è solo il dilemma se è veramente il caso di affrontare quel freddo, e il buio viene piuttosto da quelle luci natalizie un po’ sotto tono. È il 5 dicembre e la casa editrice ArpaNet ha organizzato la serata di presentazione del volume Corpo e Anima,  pubblicatonella  collana “Double face”. Ma il locale è uno di quelli che riesce a chiudere fuori l’inverno, colori caldi e i resti di una torre romana. E come giustamente ricorda in apertura uno dei soci fondatori della casa editrice, il nome del locale, Pane e Vino, come il loro libro ha nel nome il doppio riferimento alla materia e alla spiritualità. “Double face” è una collana che si rifà proprio a questa dualità che va poi fondendosi in un unico centro, metaforicamente e fisicamente. Il volume è infatti stampato con un diritto e un rovescio, anzi, con due diritti: due copertine a segnare l’inizio delle sezioni Corpo e Anima, che si ricongiungono poi nel mezzo. Il trait d’union è il tema degli opposti, già indagato nei precedenti titoli: Eros e Amore, Virtù e Peccato, Fedeltà e Tradimento. L’editore fa maliziosamente notare che per tutti i volumi la maggior parte dei racconti arrivati in redazione erano da classificare nella parte più cattiva. Corpo e Anima non ha fatto eccezione, laddove il corpo occupa quasi i tre quarti del libro, ma senza mai distaccarsi del tutto dalla dimensione spirituale che resta comunque fortemente presente.

Dopo l’introduzione, la serata prosegue con la lettura di brani tratti da alcuni racconti. Il reading è eseguito dall’attore Christian Clay, accompagnato dalle musiche di sottofondo di Stefano Buonanno, entrambi provenienti dal Laboratorio Teatrale Nuovo Imprevisto. L’atmosfera è affascinante, calma ma nello stesso tempo carica di attenzione. L’apprezzamento da parte del pubblico per quei momenti fatti di parole e musica si esprime negli applausi che accompagnano il finale di ciascuna lettura. I racconti rivelano le diverse suggestioni che gli autori hanno tratto dai due contrapposti concetti. C’è il corpo atletico, perfetto, allenato di un tuffatore che fallisce la prova fondamentale di un’Olimpiade, quello trattato male, avvelenato dall’alcol e ferito che giace tra l’indifferenza dei passanti, quello profanato dalla violenza o dalla malattia, e naturalmente l’erotismo. L’anima assume invece le forme della spiritualità di cui sembrano impregnati alcuni luoghi, quella delle religioni, quella delle domande che ci si pone davanti al mistero di una vita che sta nascendo o quella opposta e angosciosa di chi è di fronte alla morte.

La pila di libri un po’ sbilenca che si erge nel mezzo della sala in tutta la sua fisicità, sembra almeno per quella sera vincere sull’e-book, di cui ArpaNet è stata quasi una pioniera nel 2002, ma direi che non ha molta importanza schierarsi con l’uno o l’altro fronte della battaglia. La parola scritta continua a mettere in gioco realtà produttive, unisce chi ama la scrittura e il raccontarsi alle persone che amano leggere e a creare universi paralleli per la nostra immaginazione.