Terremoto in Umbria, fermiamo gli effetti collaterali

GabbioA ogni disgrazia del nostro Paese ci sentiamo dire quanto siamo pronti di reazione e pieni di solidarietà. Come se non avessimo ma dimenticato quel, a qualcuno un po’ oscuro, stringiamci a coorte scolpito nella nostra mente da bambini. Arriviamo in tempo record, doniamo, ci attiviamo in tutti i modi a noi possibili. Però capita di non pensare a un altro aspetto: purtroppo il terremoto non si palesa in tutta la sua forza distruttiva solo nelle zone colpite. Come un brutto albero con le radici infestanti arriva anche là dove le case sono rimaste in piedi, dove tutto, apparentemente, è ancora normale. Il sisma ha colpito solo alcune zone dell’Umbria ma rischia di ripercuotersi sull’economia dell’intera regione. L’Umbria è verde, morbida, antica, uno scrigno di natura, arte, storia e spiritualità che ha sempre attratto i viaggiatori.

ValsordaLa sua economia è turismo, è agro-alimentare, è eccellenza della tradizione, una trama di piccole aziende lontane dal terremoto che ora si vedono franare ugualmente la terra sotto i piedi. Perché chi aveva già deciso di andare alla ricerca del bello, di quanto ormai è diventato l’insolito nel grigio delle città, ha disdetto le prenotazioni in tutta la regione. La salvaguardia degli scrigni non è a costo zero e se vogliamo che resti nel nostro patrimonio dobbiamo farci ancora solidali.

Accademia Belle Arti PerugiaE quindi stringiamci i nostri zaini e trolley e partiamo. Mettiamo o rimettiamo l’Italia centrale tra le nostre mete di viaggiatori, magari già nelle nostre ferie di Natale. Si può partire informati: studiarsi le zone non colpite, i collegamenti ancora integri. Aiutare chi ha ancora un’attività è aiutare anche i loro vicini meno fortunati. Per noi è una vacanza, per loro la possibilità di restare solidi sulla loro terra.

7 thoughts on “Terremoto in Umbria, fermiamo gli effetti collaterali

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *