Idiozia umana, non se ne vede mai il fondo

Che detta così sembra equivalere alla scoperta dell’acqua calda. Se uno non ha proprio niente da fare se non aver voglia di farsi del male, basta che si legga qualche commento a un qualunque post pubblicato sui blog dei vari portali di notizie. Pseudo-menti umane a cui il Web ha dato la stura, pensieri deboli sostenuti però da una virulenza che sembra saltare fuori dal video. A volte mi sorprende persino come facciano a trovare le vie più contorte per dire il nulla, solo cogliere l’occasione per dare sfogo a una rabbia senza senso. E l’agire senza senso mi sembra una caratteristica che appartiene solo all’essere umano. Esercitare una crudeltà gratuita (semmai ne esista una che possa avere un valido motivo) ancora di più, e per me la crudeltà imbecille per eccellenza è quella fatta contro un animale che non ti ha fatto niente. Non uccidi per mangiare, non per difenderti, non per sopravvivere. Lo fai perché sei un idiota e basta. E sei talmente una nullità che ti servi di un duello impari: fucile contro cane.

Di solito chi ama gli animali è ammorbato da due sottoclassi umane. Quelli che dicono di amare gli animali ma non li rispettano perché, presi dal delirio di trasformarli a loro immagine e somiglianza, li portano nelle Spa per cani (usare la stupidità altrui per fare soldi invece ha un che di geniale), gli comprano il patè cotto a vapore e li portano in giro con quegli umilianti cappottini imbottiti. Su queste cose fa leva l’altra sottoclasse, quella del dado ristretto al posto del pensiero, che si esprime con la solita limitata e comoda contrapposizione: e allora i bambini che muoiono di fame? Comoda, perché tanto se ne fregano di entrambi, giusto per non far torto a nessuno.

Io amo gli animali semplicemente perché non riesco a immaginare un mondo senza di loro, o piuttosto non riesco a immaginare un mondo popolato solo da idioti.

Ma io soprattutto penso che se la crudeltà di certe persone non ha senso, la loro idiozia sì. E il senso è che cozza contro la mia intelligenza di essere umano, mi dà fastidio che tu appartenga alla mia stessa specie, mi urta che siamo definiti con gli stessi sostantivi.

È per questo che voglio riportare qui questa notizia, per dire: IO NON SO COME TE.

Argo, il cane ucciso da un cacciatore Argo

Argo, sei anni, è stato ucciso sabato dalla fucilata di un cacciatore. Argo era un cane, colpevole di aver passeggiato in un recinto privato ad Ampio, località del comune di  Castiglione della Pescaia, a Grosseto, insieme al suo proprietario, a pochi passi da casa. Intorno alle 15, l’incontro con una squadra di caccia: “Ho visto uno dei cacciatori puntare il fucile oltre la recinzione e fare fuoco su Argo che era a qualche metro da me – ci ha raccontato il proprietario – dopodiché si è giustificato dicendo di averlo scambiato con un cinghiale”. (…)

Io penso che gli animali appartengono a tutti, i boschi appartengono a tutti e quindi non mi approprio di qualcosa che non è mio. Io non vado a caccia perché non sono più nella preistoria, sono oltre, infinitamente oltre. Io penso che quel cane è amico del suo padrone e il padrone adora il suo cane e uccidendolo non ucciderei “solamente” un cane ma anche un’amicizia. E questo dovrebbe disgustare anche chi non prova un particolare trasporto verso gli animali, anche quelli che sono del tutto indifferenti: c’è un legame profondo tra un uomo e il suo animale e quando lo si uccide si provoca una grande sofferenza anche a un essere umano. E può essere che qualcuno, senza motivo, faccia del male a un’altra persona?
E poi c’è il concetto di proprietà: il cane è una proprietà, un recinto è una proprietà, i campi coltivati che questi trogloditi rovinano ad ogni stagione di caccia sono proprietà. E la proprietà non è fatto strettamente legato all’umano?
E puoi dire: chissene frega se abbandonano i cani sulle strade, ma puoi dire chissene frega se il cane provoca un incidente? Questo giusto per dare soddisfazione anche ai pensieri gracili, a cui magari così riesce più semplice fare due più due. Ogni volta che si agisce crudelmente senza motivo contro un animale, selvatico o domestico, si coinvolge anche un essere umano. Ogni volta che si tace quando un essere umano mostra il suo lato peggiore perdiamo qualcosa della nostra umanità.
Credo di sapere perché questo infimo anello mancante abbia agito così. Perché nonostante il mirino a infrarossi del suo fucile da marine, nonostante gli animali cacciati siano prima allevati in cattività e quindi quasi incapaci di correre una volta rilasciati, l’idiota non è riuscito a prendere neanche uno scarafaggio. Nell’unico barlume di ragionamento che lo ha colto ha compreso la sua mediocrità e meschinamente ha rivolto la sua rabbia contro chi non c’entrava niente.

Io non ho riportato questa notizia perché ho pensato a tutti gli animali che ho avuto la fortuna di avere nella mia vita (sono loro a fare un favore a noi, non viceversa) e a quelli che abbelliscono il mondo, ma perché sento il bisogno, in quanto essere umano, di smarcarmi da questi miei simili.

L’uomo deve mostrare bontà di cuore già verso gli animali, perché chi usa essere crudele verso di essi è altrettanto insensibile verso gli uomini. Si può conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui egli tratta le bestie. (Immanuel Kant)

Proteggere gli animali contro la crudeltà degli uomini, dar loro da mangiare se hanno fame, da bere se hanno sete, correre in loro aiuto se estenuati da fatica o malattia, questa è la più bella virtù del forte verso il debole. (Giuseppe Garibaldi)

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