La finestra sul cortile

Sono quasi sicura che c’è qualcuno tra quelli che conosco che pensano che sono una specie di svizzera pedante, senza nemmeno il beneficio di essere bionda e bella come la Hunziker o le storiche gemelle Kessler. Ma io non posso farci niente se in certe situazioni vedo una progressiva e inesorabile decerebralizzazione delle persone.
Arriva un camion dei pompieri, uno di quei cosi grandi, grossi e rossi che fin da bambini sappiamo avere la precedenza su tutto ciò che stiamo facendo in quel momento (sapevamo). È già quasi dentro al cancello grosso ma deve arretrare in strada per far passare il camioncino del Gls, che poteva passare dall’altro cancello ma quando la decerebralizzazione è avviata pare non potersi mettere in pausa. Ma va bene, chiudiamo un occhio su questo scontro di titani. Il camione pompierone riesce a piazzarsi in mezzo, come è suo diritto, e la cosa dovrebbe essere finita lì. Macché. La signora anziana e zoppicante con cane dalle medesime caratteristiche decide che sarebbe troppo complicato utilizzare il cancello delle persone, è chiuso, bisogna tirare fuori le chiavi… si schiaccia tra il camion e il muretto. Non so perché, ma anche dal mio piano alto alto mi sembra di cogliere un attimo di perplessità, qualcosa tipo: really?! nel cane. Però stavolta sarà finita lì. Due deficienti in pochi minuti dovrebbero bastare. Ti pare che la signora col cane non debba avere un emule? Che qualcuno usi il cervello per usare il cancello per le persone, che poi dall’interno non hai neanche bisogno della chiave? Ma certo che no, diamine. Anche lei deve passare di lì, schiacciandosi lato camion e addirittura arrivando a cercare di chiudere la portiera che quei maleducati di pompieri hanno lasciata aperta. Per un attimo ho sperato che i pompieri azionassero l’idrante e mandassero tutti… Heidi, Heidi, le caprette ti fanno ciao. Accipicchia, qui c’è un mondo fantastico…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *