A Milano si viene per lavoro o per fare shopping. Si viene per qualche mostra importante o per fare il percorso Castello/Duomo/Brera, perché tanto “che altro c’è da vedere?”. Chi abita a Milano, invece, spesso non vede niente del tutto, tanto “di lì” ci passa sempre. Poi ci sono i milanesi che per non dare di matto all’ennesima gomitata del sabato pomeriggio in corso Vittorio Emanuele svicolano veloci in una vietta laterale e raggiungono la meta godendosi la parte migliore della città.
E poi c’è chi guarda oltre questi luoghi comuni, intesi sia come spazi fisici che come idee consolidate, e vede Milano come una città da studiare, da leggere e, infine, da mostrare. Francesco Mezzotera è uno di questi. Educatore di professione, guidato dalla sua passione per la cultura, l’arte e la fotografia «è stato intercettato da alcuni libri illuminanti», che gli hanno permesso di conoscere una Milano che cela molto più di quanto palesa. Quando scopriamo qualcosa che ci coinvolge veramente, di solito il primo impulso è di condividerla con gli altri. Ed è quello che ha fatto Francesco, che ha deciso di mostrare questi «tesori nascosti» attraverso dei tour articolati in tre giornate. Il primo giorno prevede, alla mattina, il percorso piazza Cordusio – San Babila (Duomo compreso); il pomeriggio San Babila – Palestro. Il secondo giorno è dedicato al centro città fino alla zona Navigli. La terza tappa, che si svolge in mezza giornata, è per la zona San Siro. Quest’ultimo mini-tour è il più personalizzabile in base al numero dei partecipanti.
L’iniziativa si chiama Milano curiosa per due ragioni: una è, appunto, che le visite hanno lo scopo di svelare gli aspetti meno conosciuti della città, la seconda è che Francesco non dice mai in anticipo quanto si andrà a vedere, proprio per creare quell’effetto sorpresa che rende ancora più interessante il percorso.
E se qualcuno è allergico ai tour (troppo) organizzati, non si lasci intimorire da queste Tre giornate: si può aderire anche solo ad alcune tappe, si possono fare i percorsi a piedi, con i mezzi pubblici o con la bicicletta (di proprietà o a noleggio). Anche i costi sono molto contenuti: alcuni biglietti d’ingresso, l’eventuale prezzo (molto basso) per gli auricolari e l’offerta libera all’organizzatore. Per quanto riguarda i pasti, Francesco Mezzotera assicura di conoscere «posticini particolari», nei quali è possibile sfamarsi senza spendere una follia.
Altre informazioni su Milano curiosa e i recapiti di Francesco, li trovare nel pdf qui sotto.
… e il Cimitero monumentale?! 😯
… e i diorami del Museo di storia naturale????????!!!!!!!!!!!!
E quelli di Perugia, extracomunitari, quante ne vogliono sapere?
E’ il fratello di una mia amica e i miei amici sono persone serie, mettiti lì e aspetta che magari ti risponde.
… aggiungerei l’Acquario 😛 (c’è sul serio)
Sì, e l’hanno anche ristrutturato, ma non sono ancora andata a vederlo.
E poi c’è l’Arena, dove ho anche giocato a rugby… l’avresti mai detto?!
nah! allora io posso darmi alla danza classica 😀
E vorresti abbandonare il vogatore?
da mo’ che l’ho abbandonato.
ora vado a caccia di Tassi (intese come edizioni introvabili del poeta)
Che sarebbe la Tassidermia?
Madonna, come è brutta questa 🙁
ottima anzi!
già tempo fa avevo intitolato un post “Tassonomy”
ciao dhr!
milano è piena di attrazioni; per forza di cose ho dovuto fare una selezione…
ciao ciao
ciao Francesco! non ti preoccupare, Elena sa che mi piace fare interventi ‘dadaisti’ 🙂
… come sarebbe deliziosamente dadaista acchiappare il turista che arriva a Milano, e portarlo a vedere l’Aquario 😀
… ehm, l’ho scritto “Aquario” a causa della mia grande cultura latina, ovviamente 🙁
Io avrei usato un aggettivo meno colto di dadaista, e passiamo sopra anche alla C che è caduta sotto i colpi della conoscenza.
Mio cugino quando aveva 14 o 15 anni è venuto a Milano quasi solo per l’acquario. Mi ha costretto a una visita lunga e meticolosa, e io continuo a pensare che gli acquari siano luoghi claustrofobici. Considerando che soffro di una leggera agorafobia, ho un conflitto da risolvere.
io sono fobofobico: non sopporto le fobie 😛