Non c’è metodo in questa idiozia

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Certi deprecabili comportamenti trovano, in un modo o in un altro, un qualche tipo di spiegazione logica (non giustificazione, spiegazione). Se metti le scarpe su un sedile dove altri si siederanno sei un maleducato, o magari sei stanco; se sputi per terra sei un buzzurro ma forse stai solo imitando i tuoi idoli calciatori con salivazione da boxer; se appiccichi una gomma masticata sull’autobus sei un deficiente, o forse sei solo troppo giovane. Stai sfregiando cose fatte da umani per gli umani e può essere che in quanto umano (sottosviluppato) tu abbia un tuo personale risentimento. Il vocabolario è pieno di lemmi che ti possono descrivere, partendo dalla C di cretino fino alla Z di zotico. Passando per la S: sei così sfigato e ingabbiato che avere in spregio quattro banali regole civili ti fa sentire libero.

Persino per chi offende l’arte si può trovare una spiegazione: far fronte alla vertigine che ti prende davanti ai capolavori o a tenere tra le mani la Storia di un coccio, pensare che rovinare un’opera d’arte può farti diventare famoso quanto chi l’ha creata.

Ma se sfregi la natura senza ragione, che cosa sei? Queste tristi immagini di mare mi hanno riportato alla mente un giorno in montagna. Ogni volta che ci si fermava a guardare uno strapiombo c’erano dentro lavatrici, frigoriferi e chissà che altro. Una cosa da fare accapponare la pelle ma anche questa con una sua spiegazione: non hai voglia di portarli in discarica, non hai voglia di cacciare qualche euro perché te le portino via.
Ma poi ci siamo fermati a un belvedere ad ammirare un panorama da commuovere tanto era bello. Abbasso gli occhi e vedo delle pile e non capisco, io non riesco proprio a capire cosa muove un essere umano a sentire l’incontrollabile bisogno di dover cambiare le pile scariche e buttarle lì, proprio lì, in quel momento e senza pensare che pochi grammi in tasca fino al prossimo cestino non fanno la differenza.
Se non sei rimasto a casa tua, se sei arrivato fin lì, in cima a una montagna o su uno scoglio di mare è perché dentro di te qualcosa ti ha spinto a cercare la bellezza. E l’hai usata questa bellezza: per portarci la fidanzata, i bambini a respirare aria buona, a pensare, a sbollire la rabbia, a scoprire un luogo che non conoscevi. O magari neanche la vedi la bellezza, vai lì e basta, senza motivo. Un milione o zero motivi, va bene anche così,

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ma che cosa spinga ad erigere questi tristi monumenti di plastica, alluminio, vetro, cartone, mozziconi in posti di cui ti sei servito, che ti hanno regalato ciò che volevi senza chiedere niente in cambio io non lo capirò mai.

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