Virginia Woolf scrive da schifo

Linguaggio per me insolito, sgarbato e sgarbiano, ma poche cose innervosiscono quanto uno scrittore che rovina il piacere della lettura, a maggior ragione se è entrato nelle antologie scolastiche. Vero è che ogni autore ha alti e bassi ma trovando questa mia prima lettura di Virginia Woolf estremamente bassa, tornerà nel limbo in cui è stata finora.

Un susseguirsi di elenchi lunghissimi di cose varie, sensazioni, così lunghi che persino lei si perde. Tentativi di ironia mal riusciti che non fanno ridere ma nemmeno sorridere. Di quando in quando si rivolge direttamente al lettore, probabilmente conscia che quello ormai è un Ötzi rinsecchito di noia.

Il protagonista, Orlando, da cui il titolo del libro, dovrebbe essere un turbinio di sentimenti, passioni, di ricerca spasmodica di conoscenza e fama letteraria ma in realtà sembra più una macchietta, spesso proprio uno scemo.

Un’unica cosa è rimarchevole di questo libro. Ci puoi trovare un anticipo del tema che oggi è dominante: il transgender, l’identità fluida eccetera.

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Il disegno in apertura è stato creato dal generatore di immagini del sito talkai.info
Il prompt è: Disegna una donna furiosa. L’ho scelto perché mi sembrava l’immagine migliore tra le seguenti.

Prompt: Disegna una donna arrabbiata. Usa lo stile di Giacomo Balla.

Prompt: Disegna una donna molto arrabbiata in stile futurista.

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