Il nuovo libro di Flavio Pagano: un viaggio nel tifo estremo

senza paura

Anche i più modesti di noi, quando si presenta l’occasione, si gongolano per i cinque minuti di gloria che capitano inaspettatamente. È quanto è successo a me leggendo in anteprima su un noto settimanale la recensione al nuovo libro di Flavio Pagano. «Ehi, ma io con questo signore ci ho mangiato una pizza». Anno 2013, luogo Agerola, il tramite fu Sabato Cuomo che me lo presentò.
Un’amabile persona che ora scende negli abissi delle esistenze ultrà, cercando di dare una spiegazione logica a ciò che, apparentemente, non risponde ad alcuna umana razionalità.
O almeno così appaiono a me, fuori da qualsivoglia dinamica che muove il mondo del calcio, le esplosioni di violenza parossistica che il più delle volte accompagnano gli incontri. Riesce difficile inquadrare il desiderio di devastare, fino addirittura ad arrivare a distruggere non solo cose ma la vita stessa dell’avversario, quasi che non fosse un essere umano, magari un ragazzo con cui stringere amicizia e passarci un serata al bar, se solo incontrato fuori da quel contesto di odio totale.
Il libro nasce da una chiacchierata al limite del surreale tra Flavio e un tassista di Napoli e dalla tragica morte del tifoso napoletano Ciro Esposito, avvenuta a Roma nel 2014 durante la partita di Coppa Italia Napoli-Fiorentina.

«Allora mi sono chiesto: che cosa spinge i tifosi a trasformare la passione per lo sport in una simile violenza? La risposta è che forse il percorso che porta al tifo estremo è il vuoto esistenziale, il disagio, l’estraneità, l’incapacità di comunicare. Sono gli stessi sentimenti che possono indurre un giovane a lasciare l’Europa per affiliarsi allo Stato Islamico e a commettere atti di terrorismo. A mio avviso, in curva si cerca nella fede per una squadra il senso della vita che sfugge.»
(Da “Nella testa degli ultrà”, Flavio Pagano, Donna moderna)

«Senza paura è il punto d’arrivo di un percorso spirituale, il punto d’arrivo della lotta di un ragazzo che cerca di diventare padrone del proprio destino. Lui capisce che solo chi supera la paura di essere se stesso fino in fondo può aspirare ad essere libero. Perché solo quando si è “senza paura” si nasce davvero, e il nostro vero cammino nella vita, comincia.»
(Dall’intervista di Carlotta Macerollo, Rai News)

Senza paura (Giunti Editore, pp. 192) è dedicato «Agli innocenti uccisi dalla follia del calcio, per non dimenticare mai che c’era una vita dietro i loro nomi»

7 thoughts on “Il nuovo libro di Flavio Pagano: un viaggio nel tifo estremo

  1. Un’altra ipotesi che faccio è il desiderio di appartenenza. A un gruppo, un ambiente, una comunità. Quello che prima, in qualche modo, facevano i partiti o le parrocchie.
    Ti segnalo anche il penultimo di Pagano, che sta avendo un discreto successo:
    Flavio Pagano, I tre giorni della famiglia Cardillo, Editore Piemme
    (Prezzo di copertina € 15,50)

    • Può essere. Siete comunque ammmirabili perché riuscite a trovare delle risposte, delle motivazioni, più che altro, a me riesce davvero difficile.
      Flavio sta andando via veloce e magari tra un po’ se la tirerà e non vorrà più mangiare con noi 🙂

        • Ehm… brutta giornata? Volevo dire che siete ammirabili a saper dare una motivazione, il che presume un’analisi, a un fenomeno come il tifo estremo, mentre io queste persone le vedo talmente delle nullità, con istinti più simili a quelli degli animali (senza offesa per gli animali), che non riesco a dargli nessuna spiegazione. Era un complimento.

          • Si, ma non l’ho presa come un’offesa personale. Ti ho chiesto scusa perchè non mi piace di parlare male delle persone in pubblico, anche se non ho fatto nomi. Neanche in privato mi piace.
            Dunque le scuse sono eventuali, nel caso tu la pensi come me.

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