Una notizia che non sorprende, neanche dopo trent’anni

E ti hanno preso stavolta, ho pensato alla notizia dell’arresto di Mario Mantovani il 13 ottobre 2015. Politicamente, di ruoli ne ha ricoperti tanti, anche contemporaneamente, ché certa gente non si stanca mai, l’ultimo comunque era quello di vicepresidente di Regione Lombardia con delega alla sanità. Le accuse sono sempre le solite, ormai sarebbe uno scoop un’azienda che si aggiudica un appalto semplicemente partecipando a una gara e vincendola. Quasi ci si impone di stupirsi per non assuefarsi al peggio. Quando si tratta di sanità però lo schifo è spontaneo, si maneggia su un settore che vede le persone al massimo della loro fragilità. E poi mi viene da chiedermi se questa gente è convinta che a loro non capiterà mai di trovarsi lì, ad avere bisogno di qualche tubo scadente su cui altri hanno lucrato. Quello che invece continua a sorprendermi è come fa uno a scalare le vette della cosa pubblica pur avendo già combinato qualche guaio. Perché io questo qui l’ho conosciuto una trentina d’anni fa, ha fatto il direttore del mio liceo per un paio d’anni. Quando me ne sono andata lui era ancora lì, ma non ci è rimasto per molto visto che ho poi saputo che l’hanno beccato con le mani nella marmellata. Poteva essere il 1986 o 1987. Una lunga carriera, insomma. All’epoca ogni occasione era buona per farci la morale. Le sue parole mi entravano da un orecchio e uscivano dall’altro senza lasciare traccia. Fortunatamente.

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