Porto Ceresio, viaggiare poco informati

Mentre sono in attesa del treno per Novara sento menzionare Porto Ceresio, come nome non mi è nuovo e una volta visto che è sul lago, ne prendo nota. Questo è il mio approccio con questa località in provincia di Varese.

E infatti, qualche settimana dopo Novara, eccomi nella stessa stazione di partenza, in una giornata di dicembre meravigliosamente calda. Mentre aspetto guardo il Monte Bianco che fa il borioso nel cielo, in una giornata tanto tersa sembra a portata di mano.

In treno vedo in lontananza un lago, penso che probabilmente è quello di Varese, ma se Porto Ceresio è in provincia di Varese non vedo su quale altro lago potrebbe essere. Continuo così la mia corsa mentale come il treno continua la sua, solo con qualche dubbio.

Il lago è proprio di fronte alla stazione, basta attraversare la strada, le macchine si fermano a far passare i pedoni, tutto è pulitissimo e in ordine. “Sembra di essere in Svizzera” penso. È che forse il dubbio sta diventando dubbione ma ormai sono troppo persa nelle montagne, nell’acqua azzurra, nei segni del Natale per aver voglia di guardare il cellulare e sapere dove sono.

Un labrador sta facendo il bagno del lago. Il cane è quella creatura fatta per mettere in contatto gli umani. E infatti dovendo necessariamente andare ad accarezzare il cane perché sono uno di quegli umani che non sa trattenersi, attacco bottone con la padrona. Il cane si chiama Stella e mangia compulsivamente. “Ma pensi, anche il cane dei miei vicini è un labrador, si chiama Stella e mangerebbe in continuazione!” E basta, è fatta, abbastanza da osare (ma sì, penserà che sono ignorante, pazienza): “Ma questo è il lago di Varese?”. Noo, risponde, questo è il lago di Lugano. E in testa è subito Ivan Graziani, mentre a parole mi giustifico: “Sa, a volte prendo la giacchetta e vado, senza informarmi troppo”.

La signora non si scompone, anzi, le do il pretesto per spiegarmi tutto, compreso il fatto che siamo a pochi metri dal confine svizzero. Mi indirizza verso una salita, “se va avanti qualche metro si trova in Svizzera”. Io ci vado su ma la strada è a curve e senza marciapiede. Ma son mica uno spallone io che devo rischiare di farmi arrotare su un tornante.

Torno sui miei passi, tra murales, uccelli acquatici, ville liberty, una sosta al sole, Mostra dei presepi. Mi ascolto Lugano addio pensando a quanto mi piaceva da piccola quella canzone, che aveva ispirato i miei primi scritti la cui protagonista si chiamava Marta, appunto, e da quanto tempo non la sentissi.

Il sole scende, il borgo si illumina e da lontano sembra proprio un presepe. La bellezza è sempre qualcosa che addolcisce.

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