Seguire un blocco di marmo e scoprire un pezzo di Milano

Milano è la città di mode e moda, spesso dell’esibizionismo di dubbio gusto, della movida che si spegne solo ad alba fatta. Eppure non ha mai smesso di offrire a chi lo sa cogliere il suo volto fatto di arte e spiritualità. Una delle zone che forse più incarna il contrasto tra la sua immagine rutilante e questo suo volto composto di pietre e storia sono i Navigli. Percorrerli in lentezza, prestando attenzione anche ai dettagli più piccoli, come un muretto che reca ancora i segni di sfregamento delle “alzaie”, è un viaggio dentro i secoli. O magari anche dentro di noi, silenzioso come l’acqua di quella parte di Navigli che scorre ormai nel sottosuolo. Silenzioso finché i pensieri non arrivano in superficie e prendono la forma di un racconto di fantasia, dove però il contesto è quello reale.

Viaggio curioso di San Francesco sui navigli di Milano di Francesco Mezzotera è una guida turistica in curiosa forma di romanzo per chi vuole approfondire i luoghi e la storia del tragitto acqueo che univa gli estremi della città al centro di Milano. È il viaggio immaginario di un blocco di marmo, una materia grezza che però è già stata battezzata col nome di ciò che sarà: San Francesco, perché il masso diventerà la statua del santo di Assisi che svetta sulle guglie del Duomo.

Francesco Mezzotera, appassionato studioso di storia dell’arte, in particolar modo quella milanese, coinvolgente relatore di conferenze e incontri, creatore del blog Milanocuriosa, dice in copertina: «Navigheremo sui navigli […]. Visiteremo monumenti famosi in tutto il mondo, ma anche luoghi curiosi e sconosciuti ai più. Incontreremo persone e personaggi, impareremo tradizioni e storie di una città ricca di meraviglie […]».

E a proposito delle alzaie a cui ho accennato: «Non tutte le strade di Milano riportano il nome “via“. Se ci rechiamo sui Navigli ad esempio la sponda di sinistra (guardando la Darsena) prende il nome di Alzaia, mentre quella destra di Ripa. Ma da dove deriva il nome Alzaia? Anticamente le imbarcazioni che tornavano al proprio punto di partenza dovevano percorrere il Naviglio Grande lungo la sponda di sinistra. Tuttavia questo significava andare contro corrente, e per poterlo fare, c’era bisogno di legare i barconi a cavalli o somari con delle grosse corde chiamate appunto “alzaia”. Lo sfregamento di queste gomene contro i muretti di contenimento hanno lasciato segni indelebili che tutt’oggi si possono vedere a due passi dalla Darsena.»

Il volume è impreziosito da una serie di fotografie, molte delle quali dell’autore stesso.

Il libro è in vendita su Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Hoepli, Ibs. A Milano potete trovarlo presso la Libreria Bocca in Galleria Vittorio Emanuele e la Libreria Verso, Ripa di Porta Ticinese 40.

Viaggio curioso di San Francesco sui navigli di Milano
di Francesco Mezzotera
Editore Il Rio (Mantova)
pp. 224, illustrato

Salvate il soldato del Lorenteggio

– Vieni?
– Sì. Ma a che altezza è? che il Lurentech è lungo.
– Civico 29

Breve sunto dei messaggi tra me e un’amica. L’occasione è il racconto del Quartiere Brera tenuto da Francesco Mezzotera, il luogo l’oratorio di San Protaso al Lorenteggio. Scendo in piazza Bolivar e mi incammino in via Lorenteggio guidata dall’equazione oratorio = chiesa. Arrivo al 29, vado oltre fino al 31 ma di una chiesa neanche l’ombra. Mi volto e sullo spartitraffico, assediata dai cantiere della M4, vedo questa bellissima cappellina. Quando prevedo di potermi perdere parto sempre con un po’ di anticipo, ho quindi tutto il tempo per interrompere momentaneamente la mia ricerca. Ed ecco lì, con sorpresa, è lui San Protaso.

La signora all’entrata mi spiega che l’hanno salvato per un pelo dall’essere raso al suolo dai lavori della nuova metro. Un piccolo comitato di quartiere che ha avuto l’intelligenza e l’energia di mettersi di traverso e contrattare col Comune di Milano per farlo riconoscere come bene culturale. Guardo questo piccolissimo edificio accerchiato da palazzoni, macchine, cantieri e mi viene proprio in mente qualcosa che deve essere salvato. La gente intanto si fa intorno curiosa, non sono solo quelli che sono lì per la presentazione. La signora continua il suo racconto: quelle rare volte in cui riusciamo ad aprirlo, subito le persone si fermano, vengono a vederlo. Dovremmo avere la possibilità di tenerlo aperto più spesso.

Quando lo scopri pare impossibile, anche se in realtà basterebbe pensare agli antichi disegni che raffiguravano Milano come un “cerchiolino”. Poi è diventata un blob, e meno male che queste pietre sono rimaste a ricordare, chi mai ora potrebbe immaginare che il Lorenteggio fosse un comune a sé? Comune di Corpi Santi.

Il racconto su Brera inizia, partendo da più lontano di Brera per arrivarci alla fine lungo una serie di storia e curiosità che probabilmente sono in pochi a sapere, arricchito da proiezioni e inframmezzato da dolcissime melodie suonate con l’arpa classica da Elisa Torretta. Si resta così, in un luogo raccolto che pare custodirci, quasi ipnotizzati, tra antichi affreschi e suoni armoniosi. Si avverte, ma come se fosse lontano, lo stridore fastidioso di una città che macina il sabato pomeriggio.

Ah, che belle le persone prese da una passione e che questa passione vogliono comunicare agli altri. Grazie a Francesco Mezzotera che con le sue ricerche (e magari qualche notte insonne) arricchisce i milanesi, quelli che la amano, quelli mica tanto e certamente anche quelli che di Milano non sono.

Il suo blog
http://milanocuriosa.blogspot.com/

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